giovedì 29 novembre 2012

domenica 21 ottobre 2012

una barchetta di stoffa.


amore mio sono qui dicevo
ma non sentivi
tu non sentivi più
e quando mi sono stesa a terra a guardare le nuvole
avresti dovuto stenderti sopra
e dirmi guarda me
guarda me
non guardare il cielo
non guardare troppo lontano
sono qui.
questo avresti dovuto fare
venire lì
e in qualche modo metterti sopra di me
e entrarmi dentro
e guardarmi negli occhi
e farmi sentire
e invece te ne sei restato lì,
in alto,
alla finestra a guardare
lasciandomi stesa a terra
al nostro appuntamento
con i passanti che mi giravano attorno.
avevo un abito di girasoli addosso 
un campo illuminato in mezzo alla città
non so per quanto tempo sono rimasta così,
a guardare passare le nuvole
forse fino a che sono finite
sì fino a che sono finite ed è diventato buio.
piangevo.
gli occhi piangevano e il cuore. nè voce, nè viso.

ti ho lasciato due piccole pozzanghere sul marciapiede, ai lati del viso e una barchetta di stoffa.
'questo è l'orlo del vestito che avevo comprato per te' diceva la barchetta di stoffa.

solo allora ti sei steso al mio posto e hai respirato e leccato le mie lacrime. e ne hai lasciato altre e la barchetta è arrivata al mare.






martedì 2 ottobre 2012

voglio invecchiare in bianco e nero per te.

caro simon
pensavo alla prima volta che siamo andati a casa.
io guardavo il mare,
tu guardavi me.
poi ti sei avvicinato
di lato
mi hai sollevato un poco la gonna e infilato un dito nel culo.
tutto dentro.
subito.
una, due, tre, quattro volte.
mi hai fatto godere.

ci siamo baciati felici.

quando siamo arrivati dall’altra parte  del mare mentre camminavamo abbracciati mi hai detto: ‘sto male’ per cui ci siamo stesi sul letto e abbiamo fatto l’amore fino a domani.

                       
                       ah, grazie ;-)

giovedì 27 settembre 2012

il canto delle sirene

caro simon
se non mi senti la  magia, le formule matematiche e quelle chimiche non servono a un cazzo.
una cosa sola avremmo dovuto fare noi due lo sai?
non parlare, spiegarci, discutere. no!
avremmo dovuto fare l’amore tutti i giorni e per tanti giorni.
e poi ancora.
dopo  saresti potuto morire. casomai.

non E’ successo.

qualche volta le cose vanno storte e prendono un altro giro e poi un altro ancora e poi arrivano lontanissime rispetto a dove … significa che abbiamo ancora una cosa in sospeso io e te per cui TU, mi hai reso eterna.

io non potrò mai morire.

lo senti il canto delle sirene?
loro cantano per i marinai.



domenica 23 settembre 2012

usavi i miei capelli per aggiustare gli aquiloni

 
quando eravamo bambini usavi i miei capelli per aggiustare gli aquiloni e ora invece ti scrivo simon e le lettere mi tornano indietro.
dicono che non vivi più là.
stronzi!
dovrebbero dire che non vivi più e basta.
 
(se io fossi dio permetterei ai morti di ricevere la posta lo stesso, perchè c'è sempre qualcosa ancora da dire).
 
sono stata alla finestra tutto il giorno oggi. ho guardato cambiare la luce, passare i cristiani, i gatti, le auto, le nuvole, gli aerei, le barche.
quanto movimento c'è intorno a noi se ci pensi.
tutto quel movimento per spostarsi da una parte all'altra quando l'unica cosa che vorrei invece sarebbe stare immobile appiccicata a te per sentire il tuo respiro.
 
 

 
 



buon compleanno a.:


venerdì 14 settembre 2012

devi solo incantare

ho iniziato ad incantare il dolore a diciotto anni. prima no, non ne ero capace. soffrivo, mi ribellavo, mi incazzavo. (non che avessi grosse sofferenze in realtà).
quando sei giovane, la bellezza apre molte porte.

all’improvviso poi ti capita un dolore e  non sai davvero da che parte incominciare a guarire.
e il tempo passa e il dolore rimane.
allora provi a farti male coi chiodi.  sai il detto ‘chiodo scaccia chiodo’.
ma non basta. non serve a niente.
allora provi con i ragazzi. e li baci. e ti fai dire le belle parole. e ti ritrovi in cielo per un po’, ma il dolore rimane.
provi allora con le lacrime. le lacrime lavano via molto. ma le macchie rimangono.
per cui non ti resta che l'incanto.

incanti tutto e non soffri più.

così ritorna la voglia e il cuore leggero.
e mangi, dormi, ridi. fai l'amore e il dolore tace finalmente.
si addormenta. (come giulio).

fino a quando … fino a quando non arrivi TU.
TU simon.

ma simon è morto. non si parla con i morti.
io ci parlo con i morti invece.
tu sei matta.
non dirlo. non sono matta.
scusa. non lo sei.
no. mi manca simon.
ma è morto.
non abbastanza. non è abbastanza morto per me. io lo sento respirare.
non dire stronzate.
mi manca simon.

mercoledì 12 settembre 2012

giovedì 6 settembre 2012

il lutto è durato a lungo.



il lutto è durato a lungo.
non mi passerà.
non smetterò il nero.

'ma è assurdo'.
'io so di cose più assurde'.


e qui dovrebbe partire: io che canto e suono la chitarra e anche il basso.
uno spettacolo!

'amato mio, deve essere cambiato il tempo perchè nel mio giardino sboccia una rosa. averti qui
è più di quello che aspettavo è più del giorno che sognavo e sognavo ... tu fai a me quello che il sole ha fatto a lei
('ma a lei chi?' 'una stronza sarà!' 'ah no, è la rosa')t'amo e temo, temo e t'amo come un suono che se spegni resta lì poi perdono e poi tremo
quando sa di assenza tutto attorno a me. farò di te, l'indirizzo del mio cuore, farò con te il sesso mai provato, farò di te eternità ... amato mio, sei fuoco in un camino spento, sei acqua quando ho tanta sete, sei una rosa..una rosa. (una rosa? io avrei qualcosa di più rude, ma qui si parla di una rosa ...) non c'è amore che non viva un pianto, non c'è mai un inverno, e nessun'ombra fermerà questo mio vivere di te, mai una morte, mai un dolore, mai nessuno, mai nessuno più così. avrò con te, l'intesa mai raggiunta, avrò con te una vita di traguardi, avrò con te...eternità!'

[(cit. eternità di antonacci) - ah, grazie biagio. e scusa per l'arial piccolo, ma era per far capire].

mercoledì 5 settembre 2012

togli la musica

togli la musica, togli il video, togli la storia, togli i dialoghi, togli tutto e cosa rimane? la perfezione al minuto uno e dieci secondi.

venerdì 20 luglio 2012

follow me, te, tutti.

oggi vi ho ri-ascoltati.
e mi siete piaciuti.
moltissimo.
e questi siete voi:
musica:

                                    ah se non vi piace la canzone,  un po' è colpa di steek.
#FF a @fperronecapano che un giorno ha detto: 'Ritengo di poter affermare che il campione mondiale di Tetris sia uno che di mestiere fa il traslocatore.'
#FF a @Rosa_Borr perchè un giorno ha detto: 'vorrei essere fugace e rara come un secondo intercalare'
#FF a @JimMorrlson perchè un giorno ha detto: 'Avanti bimba accendimi il fuoco.'
#FF a @Comeprincipe perchè un giorno ha detto: ' non è meraviglioso dedicarsi completamente all'irrealizzabile?'
#FF a @DanieleCasolino perchè un giorno ha detto: 'voglio la botte piena, la moglie ubriaca e anche di più’
#FF a @marcoarchetti perchè un giorno ha detto: 'l'uso dadaista dei gerundi'.
#FF a @psymonic perchè un giorno ha detto: 'adesso c'è stato il colpo di stato di Tattoo il nanetto. Ma Salle le cose!'
#FF a @Fabrizio974 perchè un giorno ha detto: 'il caffè senza sigaretta sa di coito interrotto, e con largo anticipo.'
#FF a @saraturchina chè un giorno ha detto 'scriversi un promemoria e poi scriversi un altro prom. per ricordarsene.Un prom. matrioska.'
#FF a @LiberaLaVoce perchè un giorno ha detto: 'ti amerò fino alla ruggine..'
#FF a @serafinobandini perchè un giorno ha detto: 'malati di niente'.
#FF a @robrighi che un giorno ha detto: 'oggi il cielo è color vorrei sapere tutto io'
#FF a @nessundorma perchè un giorno lui ha trovato questo: Video youtu.be/0qpiLb_-Mxc#Ji
#FF a @orporick perchè un giorno ha detto: 'la solitudine non e' uno stato, e' un continente'
#FF a @alphac perchè un giorno ha detto: 'mai girare a sinistra se non si è pronti ad un patto con il diavolo'
#FF a @tweetelex che un giorno hadetto: 'Non riesco a capire se quella cosa lì è un cane o una siepe'.
#FF a @GermanoReale che un giorno ha detto: 'Resistere alle tentazioni non è nella natura dell'uomo. Figuriamoci in quella della donna'
#FF a @andreapomella che un giorno ha detto: 'a scuola dovrebbero insegnare il futuro, non solo il passato'
#FF a @DeathOfaSalesma chè un giorno ha scritto:"gesticolo mentre parlo e faccio l' amore di pom.:se questo non è essere francesi!"(cit.)
#FF a @tooshylvia perchè un giorno ha detto: 'Tra l'altro le olive vanno su tutto. Pure sul marrone.'
#FF a @_IsaBeau_ perchè un giorno ha detto: 'In un "dipende" ci sono 2000 e passa anni di filosofia.'
#FF a @L_altro chè un giorno ha detto: 'madre:cos'è quel barattolo' 'il barattolo dell'erba' 'stai attento che i gatti lo fanno cadere' '
#FF a @raffaelaqu perchè un giorno ha detto: 'Sto giocando col fuoco. E brucia.'
#FF a @silvertongue77 che un giorno ha detto:"ti amo." "a quest'ora?"
#FF a @marcbias perchè un giorno ha detto: 'Leggi tra le righe e perditi.'
#FF a @pempipot che un giorno ha detto: 'L'ultima volta che ho detto "il mio ragazzo" era il 98.
#FF a @Strolga che un giorno ha detto: 'che outlook hai? quello giallo ..'
#FF a @140caratteracci che un giorno ha detto: 'sei tutto chiacchiere e patacche di sugo'
#FF a @solaconuncane che un giorno ha detto 'Dichiarare di avere un brutto carattere, non è un riparo ... è un ossimoro.'
#FF a @Latytwit che un giorno ha detto: 'Da quando c'è #twitter anche scripta volant'.
#FF a @SergioMordoth che un giorno ha detto: 'porti sempre giochi interessanti al raduno'
#FF a @LuluVento perchè un giorno ha detto cose bellissime, ma cazzo ...140 caratteri e li usa tutti!
#FF a @serafinobandini perchè un giorno ha detto: 'malati di niente'.
#FF a @tajfel perchè un giorno ha detto: 'mi sono innamorato di te non appena mi sono accorto che fai rumore di tacchi anche a piedi nudi'
#FF a @Il_Capomastro perchè una volta diceva tante cose belle, poi ha continuato ma non qui e ora forse le ridice. :-)
#FF a @Faber_Lisergica perchè un giorno ha detto: 'qualunque cosa accada non accadrà.'
#FF a @ErMatteo perchè un giorno ha detto che toglierà quella bottiglia. :-P
#FF a @SandroJr58 perchè un giorno ha detto: 'non esistono vizi che non debbano
#FF a @NickBiussy perchè un giorno ha detto: 'ci sono 3 cose che fanno incazzare una donna: la prima, la seconda e quando non sei chiaro'.
#FF a @thebigshapiro perche un giorno ha detto: 'mi brucia lì dove non ci sei più tu'
#FF a @kingofmaybe perchè un giorno ha detto: 'Se potessi essere un animale a tua scelta per un giorno,quale giorno della settimana sarebbe'
#FF a @SteekHutzee perchè un giorno ha detto: 'gli occhi grandi da cerbiatta nascondono grandissime psicosi'
#FF a @rossa008 perchè un giorno ha detto: 'Ed anche io vorrei saper parlare coi gatti. Come Nakata.'
#FF a @ivanpaguni perchè un giorno ha detto: 'Ma poi, scusate, ci vuole poi tanto a costruire i fiumi fuori dalle città? #micaserveungenio'
#FF a @David_IsayBlog perchè un giorno ha detto: 'Essere donna significa piangere senza ragione ad un orario a caso.'
#FF a TU che un giorno ha i detto basta. ecco.
la colorazione l'ha scelta blogger e io ... non mi ribello.

lunedì 9 luglio 2012

la collezione incompleta

e così ho cominciato a fare la collezione dei segnalibri.
ne avevo di bellissimi. arrivavano da tutte le parti del mondo ed erano di stoffa, di pelle, di cuoio, di cartone, di metallo, di seta, di legno,  tipo … di tutti i tipi e non avendo libri in casa, li riponevo in una scatola di latta.
avevo cominciato a raccoglierli a 11 anni.
ero al mare con parenti e avevo conosciuto un ragazzetto di poco più grande di me. era tedesco e ci parlavamo ogni giorno senza capirci (cosa che ho continuato a fare poi anche con altri che son venuti dopo). 
una sera era l’ultima sera.
tenendoni per mano mi ha fatto un discorso di addio. penso.
lui piangeva, io anche.
dalla tasca dei pantaloni ha preso una piuma e me l’ha regala e io ho deciso che quello era un segnalibro.
e  ho iniziato a leggere.
e ho iniziato la collezione.

i segnalibri all'inizio li compravo io, nelle città, nei viaggi. nei posti.
poi hanno iniziato a regalarmeli gli amici. per le feste, per i complanni, al ritorno da qualcosa, a volte senza neanche partire. alcuni li ho avuti da sconosciuti, da amici di amici perchè le persone fanno le cose più impensate se solo riescono a vederci dentro la follia.

poi una scatola non è bastata più  e ne ho iniziata un’altra. poi  ancora una e ancora una.
insomma, questa collezione è andata avanti e ho sempre, sempre scritto almeno la provenienza.

ma l’unico, l’unico segnalibro che
io
ho chiesto nella vita
è quello che non ho mai ricevuto.
e così il giorno che l'ho capito ho chiamato un amico e gli ho detto 'senti, se vieni a prendertele, quelle scatole sono tue'.
e lui è venuto e in cambio mi ha regalato dei bei giorni.
so che ora ne ha fatto un piccolo museo in grecia.
dove abita.



                                                      grazie a vint-ros per la  'sintonia'

martedì 3 luglio 2012

tu dormi e tu vola.

lautari - dormi e vola

e grazie a b. che molto tempo fa me l'ha fatta ascoltare.

venerdì 1 giugno 2012

cose che finiscono, altre che non smetteranno mai.

ho fatto parecchie cose nella vita, poi ho smesso.
oggi smetto con gli effeffe figurati.

per l'occasione, @mr. ciccio mi ha permesso di usare le sue splendide fotografie.
lo ringrazio infinitamente per la sensibilità, la delicatezza e la generosità.

grazie mr. ciccio.

sabato 26 maggio 2012

di sabbia e di neve.

e poi succede che mentre sei con le spalle al bersaglio ... la vedi passare.

lei.

poesia

di sabbia e di neve.

grazie ancora @zeugmapad.

venerdì 18 maggio 2012

ieri ho saputo che c'è una buona probabilità che io da vecchia possa diventare cieca.
pazienza.
adesso allora io devo passare il mio tempo ad incantare tutto quello che vedo,come fossi una giapponese a venezia o un twitterista su instagram.

intanto so come sarà la mia casa:
vicino al mare.
coloratissima fuori.
e dentro ci sarà una parete completamente ricoperta di cornici. dal soffitto al pavimento per tutta la lunghezza. cornici tutte diverse tra loro con dentro foto di scrittori.
al centro ... la foto dell'ombra della ruota di una bici,  in bianco e nero.
si vedranno i raggi con attaccati i pezzi di una cartolina strappati e tenuti vicino con le mollette del bucato.

ci sarà la mia altalena e in sala una panchina di pietra.
una vecchissima panchina di pietra.
(a ricordare il tempo che ti ho dovuto aspettare).
e poi ci sarà un albero.
e le luci.
e le decorazioni.
e sarà ogni giorno natale.
e tutte le luci della casa saranno gialle.
anche nell'atrio, anche nel bagno. anche in cucina.
come in austria.

e ti verrò a cercare e ti chiederò di vivermi accanto e ti chiederò:
sono già accese le luci?
e tu dirai sì.
e io saprò che è no,
ma fingerò di crederti,
solo per permetterti di farmi ancora del male.

e invecchieremo solo due o tre gradini sopra (o sotto) la follia.


domenica 13 maggio 2012

la falena

ieri sera una falena color cenere con stelle nere sulle ali si è posata sul tavolo c'è rimasta a girare per un'ora si è buttata giu di testa pensavo ad un suicidio ma cercandola non l'ho trovata
un'ora dopo forse più sono andata a letto mi è passata accanto ed ero felice questa mattina l'ho trovata in mezzo al pavimento impossibile non notarla non dormiva nemmeno io l'ho fatto l'ho raccolta con una carta da gioco che da due anni mi era rimasta fuori dal mazzo la carta di una sirena ungherese
buona fortuna

lunedì 7 maggio 2012

la bellezza

ieri sera ero a casa di un amico stocastico che mi ha fatto ascoltare LA BELLEZZA.
grazie.
anche per il vino.

lunedì 23 aprile 2012

distillato d'amore

di te quando c'eri te, mi piaceva la tua mano sul culo.
ci incontravamo e la tua mano era là che andava.
intanto.
come fosse l'unica cosa possibile da fare in quel momento.
e lo era.

sei stato il solo a farlo e a saperlo, anche se tu adesso diresti:
'è la mano che lo sapeva, non io...' e diresti il vero.

avremmo dovuto lasciar fare ai corpi.
se avessimo lasciato fare a loro, non avremmo sbagliato.
invece tra noi c'è sempre stata di mezzo la testa, la tua e tutta quell'altra merda intorno.
e comunque penso che stare insieme per noi non sarebbe stata LA soluzione.
per noi nessuna cosa sarebbe stata LA soluzione.
nemmeno per farci meno male, neanche per quello.

semplicemente noi non eravamo fatti per noi.
è questo quello che credo.
credo anche che nemmeno lo stare insieme sia la cosa migliore che possa capitare a certe persone.
e noi tutto sommato lo abbiamo avuto il nostro migliore.
e non c'è da essere tristi per questo.
c'è solo da starne contenti. (cit.)
pochi hanno avuto un amore così.
pochissimi quella mano sul culo.
'è meglio aver conosciuto e perduto che ....' come dice quella stronzata?

è tutto parecchio assurdo ora, lo so.
ma è proprio di questo che si è trattato tra noi.
un distillato d'amore.
lo sapevo io
e lo sapevi anche tu.
ma è stato sufficiente ad ubriacarci.

e io dico per sempre.

venerdì 13 aprile 2012

una cartolina.

e nella cassetta della posta ho trovato una cartolina.
era datata due anni fa e veniva da capo verde.
con il mio vecchio indirizzo.
diceva solo: 'ti sto aspettando. simon.'
l'ho guardata a lungo.
l'ho accarezzata,
annussata,
respirata.
ho pianto.
ho preso le forbici e ne ho fatto striscioline larghe.
le ho attaccate ai raggi delle ruote della bici.
con mollette da bucato.
ho pedalato fino al mare.
ho atteso.
al ritorno ho sollevato i piedi dai pedali e mi sono lasciata portare dal vento.


martedì 3 aprile 2012

passi invisibili

sono venuta in veranda
a guardare piovere.
mi sono seduta,
ho allungato le gambe
e invece di piangere
ci ho guardato ballare.


domenica 1 aprile 2012

'quella' cosa.

era inverno e al bar della spiaggia c'era pochissima gente.
impossibile sfuggirsi.
ogni giorno io arrivavo, mi mettevo allo stesso tavolino, stessa ordinazione, stessa posizione e  guardavo lei arrivare, la ragazza.
la ragazza aveva quell'età che fa male a vedersi se non sei più tu ad averla. una bellezza raffinata e disarmante. lei mi salutava e timida si sedeva e timida ti guardava e timida leggeva.
un libro sempre diverso.
di fronte a me ti mettevi tu, giovane e splendido.
leggevi il giornale e ti guardavi in giro.

e il tempo passava in quell'immobilità assoluta.

nessuno sa il perchè a volte fai una cosa senza pensare.
magari pensi sempre, tutto il giorno, a un sacco di cose, anche a cose inutili e poi a un certo punto ... fai 'quella' cosa che ti cambia la vita per sempre.

così mi sono alzata, sono venuta da te, ho appoggiato un braccio al tavolino e mi sono sporta di molto per parlarti all'orecchio.
troppa vicinanza per due sconosciuti.
'va' da lei e baciala' ti ho detto.
mi hai afferrato il polso e fissandomi mi hai risposto:
'è te che voglio'
'nessuno può avermi'
'io sì, siediti!'
volevo andarmene.
volevo farlo, ma sono rimasta.
per i tuoi occhi blu.

non si possono guardare gli occhi blu.
troppo simili al mare o al cielo. è impossibile non perdersi.

siamo usciti insieme e ti ho portato a casa mia.
mi hai fatta stendere sul letto, mi hai baciata, accarezzata, ti avevo dappertutto ...
io nuda e tu ti eri tolto solo il giaccone.
ero appagata. 
e volevo dirtelo e invece ti ho chiesto se lo facevi per soldi.
'ti amo'
era la prima volta che lo sentivo con la tua voce.
ti sei spogliato e ti sei addormentato subito.
mi sembravi normale, allora ti ho scritto un biglietto:
'dovevi andare da lei. chiudi bene quando te ne vai'
sono uscita a passeggiare, ho allungato e allungato e allungato per darti il tempo di svegliarti e di andartene. per essere sicura di non trovarti al ritorno.
e invece c'eri e avevi preparato la cena.

'non c'era niente in frigo. mangi male e bevi troppo'
'non sono affari tuoi'.
'sì invece'.
mi irritavi.
mi hai chiesto perchè continuavo a trattarti così e allora ti ho chiesto dove saresti andato dopo e tu hai sorriso.
e ho capito che non avrei mai potuto amarti mentre intanto ti amavo già.



.

lunedì 5 marzo 2012

parlami ancora

era la fine di un’estate e le nuvole passavano veloci.
non ero felice a quel tempo e spesso passeggiavo sulla spiaggia.

sei comparso all’improvviso, con la tua macchina fotografica in un mattino di pioggia, eri solo e distante. bellissimo.
tutti i giorni ti incrociavo. tu fotografavi il cielo, gli ombrelloni i legni portati gli sdrai le cabine, forse gli uccelli.
io ti guardavo da lontano.
mi sedevo all’inizio del pontile e ti guardavo da lontano.

tante volte avrei voluto gridarti, avrei voluto urlare:
cazzo girati, che è quello il mare!
ma il grido non usciva e restava lì, intorno a me, però guardarti lavorare mi calmava. mi calmavano i tuoi gesti lenti e pazienti. a tratti malinconici. immagino precisi.

c’erano le volte in cui pensavo ti fossi accorto di me.
puntavi la macchina nella mia direzione o almeno così mi pareva.
e io ti lasciavo fare.
ho sempre lasciato fare.
non sorridevo.
non ne ero capace in quegli anni e continuavo a fissarti come se l’obiettivo potesse parlarti di me.
e magari lo faceva.

nei giorni, in quei giorni, il grido si è trasformato in parola, poi in sussurro e poi in sospiro.
alla fine … in niente.

hanno fatto il tuo nome un giorno al bar, un nome facile da ricordare ma che non mi ricordava  niente.
solo dopo molti anni, per caso e in francia, ho trovato una tua foto esposta in una galleria.
era la foto di un cielo. sono entrata, l’ho pagata e  l’ho portata qui.
in camera e l’ho messa a testa in giù.