sabato 30 aprile 2011

io ri-do

sono cambiata da quando ho aperto quella porta e guarda che  lo sapevo sarebbe successo. potevo salvarmi ma hai deciso di no. hai deciso di farmi andare a fondo. 
altri orizzonti, prospettive diverse, mare mosso qui.

ogni promessa è un debito e sempre è per sempre e  odino non sbaglia e non ci son più le mezze stagioni e i negri hanno il ritmo nel sangue e bla bla bla bla bla bla bla. 
ci saranno altri tempi, altri cieli per noi. spero altre vite. e non mi dispiace niente sai, perchè ti avessi avuto avrei perso tutto il resto. ti avessi avuto mi sarei persa io stessa. ne sono certa.

non so cosa sia il senso di colpa, ma se mi concentro tantissimo riesco a provarne un po' per il fatto di non averne. non so se vale. vale? forse no.
me ne accorgo quando mi guardano i bambini. non mi fanno paura nè io a loro perchè i nostri, sono occhi alla pari. senza pudore e senza giudizio. 
solo i grandi hanno paura e quando accade io rido.
ri-do.
(come ... sei noiosa. no-io-sa. fantastico! l'ho scritto per non dimenticarlo mai).

avrei da raccontarti una storia. adesso sono pronta. quando vuoi.
e adesso alza il volume.


giovedì 28 aprile 2011

l'ultima volta

oggi ho pranzato con margherita, non pensavo sarebbe stata l'ultima volta. non credo la rivedrò ancora, di certo mi resterà nel sangue, come tutti gli amori grandi, quelli che ti avvelenano un po' ogni giorno. mai piaciute le donne, se non per farci delle cose ovvio. hanno un corpo perfetto,  liscio, forme deliziose. è la testa a non piacermi. mi fanno incazzare. così frivole e fragili e ovvie.  ma lei .. lei mi sconvolge. mi fa pensare alla morte in un modo leggero, quasi facile e felice. mi fa venire voglia di morire.
gliel'ho detto oggi 'non dobbiamo vederci più'. mi ha guarda senza voce. quasi senza respiro. ha solo fatto si con occhi pieni di lacrime, i suoi occhi blu. impossibili.
le ho detto che questa notte non dormirò con lei, non posso rifarci l'amore. le strapperei la carne e stringerei i denti troppo forte.
domani l'accompagnerò alla stazione. è deciso. me ne andrò prima che il treno sia partito.
piangerò.

oggi mentre mi stava davanti le sue mani tremavano.
ci sono voluti i la crus per riportarmi alla vita. ho sentito una tromba e poi la voce e mi sono guardata in giro ... che magnifica cosa è la vita, il cielo ancora sereno, il coglione che parla di calcio, il toscano che urla cazzate e un caffè che mi aspetta. accendo una sigaretta e osservo i suoi capezzoli.

lunedì 25 aprile 2011

per non dimenticare

perchè fare gli stupidi è bello e giusto, ma ci son cose che non si devono dimenticare mai.

giovedì 21 aprile 2011

ti auguro buon tempo

mi sono strarotta di queste foglie morte. che palle, apro la finestra, una bella boccata d'aria e che se le porti il vento quelle.

ad un certo punto ... ho deciso di bruciare tutto. un bel falò con lacrime, singhiozzi e tutto il resto. ho raccolto un po' di cenere e l'ho divisa in tre parti. la prima  parte l'ho portata a roma, l'ho buttata ai piedi della statua di G.B. non so perchè ma ci ho passato giornate intere là sotto, l' ho sempre considerato uno di famiglia.  la seconda parte l'ho buttata da un ponte. un po'. e un po' l'ho mangiata. (il solito vento contro). anche lì, uno di famiglia, un tentatore  ma con un certo fascino. la terza parte giù nel cesso. (in realtà mi ero stufata di correre in giro per l'italia con questo vasetto pieno di cenere e di dire che era mia nonna).  ho tirato l'acqua e ho detto ciao. anzi, ho detto ciao e ho tirato l'acqua. i tempi giusti sono essenziali nella vita.
grandissima soddisfazione.
bisogna riuscire a distaccarsi dalle cose. c'è un gran senso di libertà nel farlo.
certo, devi essere molto giovane e molto stupida per capirlo. poi l'età  passa ...

sì, nel cesso ... come quando da bambino ti regalano il pesce rosso e poi muore e ti spiegano che se tu lo butti là,  poi lui tramite le fogne arriva al mare e torna dai suoi amichetti.  mai creduto a queste stronzate io. ma ti pare che un pesciolino ex rosso pieno di merda arriva al mare e gli alltri lì a dirgli hei, è tornato quello delle giostre? è ovvio che se lo butti là prima o poi  risorgerà e verrà a morsicarti il culo. mai voluto pesci rossi io!

a onor del vero devo dire che negli anni non è mai risorto niente da là sotto e mai niente mi ha morsicato il culo anche se nel frattempo ho cambiato casa, cesso e ... anche culo.

va beh buona pasqua.

ps. - non sembra, ma sono delicata davvero. devi credermi.


lunedì 18 aprile 2011

sono nata il giorno ...

oggi sono di nuovo tornata in quel parco. mi sono seduta sulla panchina e ho riflettuto. non credo che i fatti della vita possano dirti niente di me.

domenica 17 aprile 2011

oggi ho contato. contato e camminato e non mi ha fatto bene.

non mi piacciono le persone severe che poi sono quelle che non hanno sbagliato mai o hanno sbagliato troppo o pagano uno psicologo per poter sbagliare, ma in assoluto mi piacciono ancor meno i falsi indulgenti. sono quelli che ti guardano compassionevoli e pieni di comprensione e cercano di capirti. di solito pregano.

signori miei, indulgenti si nasce!
l'indulgenza è un lampo in occhi che sorridono, l'indulgenza è qualità rara.

credevo di averla trovata in te. anzi, mi sono innamorata di te per questo e ho impiegato vent'anni a capire che la tua non era indulgenza, quella è follia. nulla contro la follia, ma mi è proprio impossibile stare in tre. io tu e la follia dico.  potrei diventarle così amica da farti ingelosire immensamente.

per cui ciao. ora cerco ballerino intrigante, intonato, indulgente e alla larga geni, severi e bigotti (non che io ne frequenti, ovvio).


giovedì 7 aprile 2011

lei piange

c'è stato un tempo in cui i tuoi silenzi mi incantavano. erano elettrici.
adesso sono assenza. 

 cosa è accaduto?

tuttavia ... io avrei parole per te. avrei pensieri e ho pensieri.
ne ho di continuo. non so che farmene! lo sai tu?

pessima serata.

ripenso al  giorno che  ho saputo che te n'eri andato.
clic.
che non è clic quello di mandato a memoria. è clic quello di rotto! ho sentito clic e ho detto dioale e non ne ho certezza, ma nessuno ha sentito.

credevo avremmo avuto tempo, avremmo trovato un tempo e ivano mi dava ragione. (ivano mi da sempre ragione, ma si, si. si  bravo coglione! tu mi fai solo lacrimare come una bimbetta novenne. e per cosa poi? canto, discanto, ma vai a cagare! e vacci insieme a margherita. se ne sta tutto il giorno a fumare e a piangere e a guardare il mare e a dire cose crudeli. ma cosa cazzo piange? ma piangesse a casa sua quando è sola e non c'è nessuno a sentirla tirar su col naso!
eppure ... quando le passo accanto devo toccarla. devo sentirla con le dita. mi spaventa questo bisogno. non vorrei averne di  bisogni. solo piaceri.

ed ora me ne sto qui a guardare il mare immenso e a chiedermi quando ti rivedrò. lei piange. stronza.
io bevo.
tu? ridi?