giovedì 21 aprile 2011

ti auguro buon tempo

mi sono strarotta di queste foglie morte. che palle, apro la finestra, una bella boccata d'aria e che se le porti il vento quelle.

ad un certo punto ... ho deciso di bruciare tutto. un bel falò con lacrime, singhiozzi e tutto il resto. ho raccolto un po' di cenere e l'ho divisa in tre parti. la prima  parte l'ho portata a roma, l'ho buttata ai piedi della statua di G.B. non so perchè ma ci ho passato giornate intere là sotto, l' ho sempre considerato uno di famiglia.  la seconda parte l'ho buttata da un ponte. un po'. e un po' l'ho mangiata. (il solito vento contro). anche lì, uno di famiglia, un tentatore  ma con un certo fascino. la terza parte giù nel cesso. (in realtà mi ero stufata di correre in giro per l'italia con questo vasetto pieno di cenere e di dire che era mia nonna).  ho tirato l'acqua e ho detto ciao. anzi, ho detto ciao e ho tirato l'acqua. i tempi giusti sono essenziali nella vita.
grandissima soddisfazione.
bisogna riuscire a distaccarsi dalle cose. c'è un gran senso di libertà nel farlo.
certo, devi essere molto giovane e molto stupida per capirlo. poi l'età  passa ...

sì, nel cesso ... come quando da bambino ti regalano il pesce rosso e poi muore e ti spiegano che se tu lo butti là,  poi lui tramite le fogne arriva al mare e torna dai suoi amichetti.  mai creduto a queste stronzate io. ma ti pare che un pesciolino ex rosso pieno di merda arriva al mare e gli alltri lì a dirgli hei, è tornato quello delle giostre? è ovvio che se lo butti là prima o poi  risorgerà e verrà a morsicarti il culo. mai voluto pesci rossi io!

a onor del vero devo dire che negli anni non è mai risorto niente da là sotto e mai niente mi ha morsicato il culo anche se nel frattempo ho cambiato casa, cesso e ... anche culo.

va beh buona pasqua.

ps. - non sembra, ma sono delicata davvero. devi credermi.


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