domenica 30 ottobre 2011

lunedì 17 ottobre 2011

bianco su nero qui non funziona.

caro simon,
sono così stanca che mi si accavallano le immagini, i ricordi, le parole e non so più niente. nè di me, nè di te.
mi sento numero in mezzo alla folla. non so se mi senti in qualche modo, non so se ti sfiorano le mie parole. diosanto se almeno tu potessi mandarmi una conchiglia, o un pezzo di legno, o farmi trovare sabbia dove cammino, forse sarebbe possibile continuare ancora per noi due, ma così ... ormai sono molte stagioni che sto in giro. il freddo comincia a farsi sentire e la terra mi scivola via da sotto i piedi e ho paura di cadere nella vanità che non mi appartiene.
non verrò mai dove stai tu nè mai vorrò farlo.
posso amarti solo da qui, così.

ora è meglio ch'io vada.
spero che il mare sia buono con te.

domenica 16 ottobre 2011

esco con l'auto e guido

caro simon
a volte penso di dover cambiare rotta perchè anche  dondolandomi, per quanto forte io spinga, so che non toccherò mai le stelle.
poi ripenso alla prima volta che ti ho visto da molto vicino.
eri lì ad aspettarmi.
imbarazzato ma facevi finta di no. ho fatto finta anch'io di no. anche tu, anche io.

temevo i fiori.

tutti gli uomini mi hanno regalato fiori, senza sapere che a me i fiori non piacciono, non quelli raccolti almeno. e poi non ho mai saputo come tenerli, dove appoggiarli. mi piacciono tantissimo solo i fiori di loto. di quelli si che vorrei riceverne un mazzo.

tu invece avevi un libro in mano. ci siamo baciati come se il mondo dovesse finire domani e in un certo senso il mondo doveva finire domani.

'è per te. aprilo solo quando sarai sul treno'. l'ho messo in borsa appena in tempo perchè poi
è cominciato a piovere fortissimo. è sempre piovuto fortissimo con te.
il giorno dopo mi hai accompagnata alla stazione ma eravamo già lontani.
ho aspettato che uscisse il sole prima di aprire la borsa.

nessuna dedica. solo ... qua e là erano sottolineate delle lettere.

non ce l'ho più quel libro.

apro l'armadio e vedo le pinne.
non ho mai avuto il coraggio di indossarle per la strada, ma a volte, quando piove di notte le metto, ed esco con l'auto e guido.

lunedì 10 ottobre 2011

che mangiate?

caro simon,
starti lontana è sempre più difficile, non pensarti impossibile. vedo i nostri numeri dappertutto. sento le nostre canzoni entrando nei bar. una macchina è troppo poco per contenerci entrambi. devi scendere tu, oppure deciderti a fare questo viaggio insieme a me. io sto per partire.


domenica 2 ottobre 2011

eri tu la mia terra

caro simon,
oggi mi è venuta nostalgia di quando bambina ti facevo vedere le sbucciature sulle ginocchia e tu ne carezzavi i contorni spiegandomi l'africa e l'america e atlantide, lì tutto sulle mie gambe.
e poi mi raccontavi di te, di quando salpavi dal porto verso posti lontani.

poi un giorno sei salpato davvero.

ancora oggi a volte ti cerco, scruto l'orizzonte come colombo ma anche quando vedo terra, so che quella non è la mia. non ho una terra io, nè mai l'avrò. sono come gli squali costretti ad andare avanti per sempre (grazie s.77).

eri tu la mia terra.