giovedì 19 gennaio 2012

palline per albero di natale.

ci son giorni in cui lo spazio è davvero troppo e allora c'è bisogno di riempirlo, di cose, di parole, di cazzate, di sè. 


la telecinesi è parecchio complessa.
lo vedi che ho ragione? le donne, anche quelle più intelligenti, occhi verdi e tette grandi, davanti a un bell'abito non si controllano.
la contraddizione è un'arte.
è in quella fessura di cielo che io ci vedo l'infinito. salgari da camera da letto.
il condizionale danneggia la mente. scriviamolo sui vocabolari.
deluderti sarà il mio prossimo obiettivo.
fino a che tratterai il tuo corpo come fosse un estraneo, non ti divertirai mai abbastanza.
se tu non continui a mettere dentro vita, verrà il giorno in cui non avrai più niente da dire.
... di quella volta che hai voluto tagliare le unghie a susanna, la bambola gonfiabile.
tra dire e fare c'è di mezzo baciare.
io dico che ciao è un bel saluto, ma arrivederci … lo ha inventato dio.
la dismissione del baratto ci ha bruciato un po' di fantasia.
se non fossi me vorrei essere un albero.
erno, per me se ti fossi chiamato mario non avresti inventato nessun cubo del cazzo.
lo guardo e penso che le pagine bianche siano il tuo silenzio. lo accarezzo e lo lascio stare.
'che lavoro vorresti fare?' 'la sceglitrice di bivi'. 'ma non è un lavoro' 'dovrebbe invece!'
del dedicarsi alla carne.
'cosa stai facendo?' 'sto cercando di dare un senso a questa foto!'
'che lavoro fai?' 'il custode delle scarpe e tu?' 'io fabbrico tuoni e lei costruisce palle di neve'
ho scelto la dannazione per noi che la vita mi pareva troppo poco.
anche se togli una enne ad una donna, rimane comunque una bella cosa.
una volta tu compivi gli anni il sette. se lo fai ancora .. auguri!
 ho pudore del dolore.
da su la macchina sbagliata. 'oh scusa, non sei tu'. 'figurati. rimani, scendo io'.
occhio ai baratri, guarda dove cammini, ma se una mano ti stringe, tu fidati e guarda le stelle
ma se il pi greco vale 3 e quattordici, la a?
'tutto quello che ci serve è un orizzonte completamente aperto' (cit.)
 la morte è il primo passo per l'immortalità.
 la faccia della gente: cartine geografiche da studiare.
io dico che se gli occhi sono lo specchio dell'anima, che cazzo ci fai con quell'unghia lunga nel mignolo?
 ad andare per mare ci si bagna.
quando smetterò con twitter inizierò con l'uncinetto. e comunque, quello di san pietro non è un bel lavoro.
 l'importante è non arrivare mascherati da chi non se lo aspetta.
 io dico che l'ultimo bagigio, quello impestato, è opera del demonio.
 mi son sempre fidata di chi mi sono fidata.
 del fascino della luce del frigo nel buio. sì ma cosa dire del respiro?.
 io dico che se a novant'anni vai dalla parrucchiera e la morte ti coglie, beh san pietro deve lasciarti passare.
 a quest'ora sembra quasi che i segreti siano solo parole e che la pelle sia solo pelle.
 la cenere. tra i colori e le sfumature più belle esistenti in natura. per me. dopo quell'assurdo arancione, ovvio.
 ci sono albe che concludono bellissime giornate.
 definire una vecchia rincoglionita 'ottantanovenne capricciosa' trovo sia di una delicatezza infinita.
 ce lo abbiamo ancora quello spruzzantino?
 caro babbo natale fa che tutti guardandosi, possano piacersi.
 nella prossima vita farò la camionista, avrò pazzeschi subwoofer in cabina e imparerò a suonare il basso. ma non bene, benissimo
 ma cazzo, ti ispiri a un tossico pervertito. non puoi chiedere scusa ogni tre per due!
 mi chiedono se conosco rocco. cazzo con quello io ci son cresciuta! e si stupiscono. e anch'io.
 oggi c'ho solo il potere azzurro nella tasca, l'altra è vuota. poi il dentista e pasolini che lo sapeva già.
 io dico che c'è un momento per ogni cosa e questo è incontrovertibilmente il momento del letto.
 davvero, sto qua da un sacco di tempo ormai. dovrei poter usare tutta la tastiera no?
 quando sento che una cosa mi sta sfuggendo di mano o stringo più forte o mi invento una regola assurda.
 a volte si aspetta qualcuno, si aspetta, si aspetta, poi arrivano l'estate e le formiche.
 per l'abbigliamento dovremmo ispirarci a scaramacai.
 parlo ai tuoi living iside: fuori dai coglioni!
 ma chi ha inventato l'espressione 'un bello spavento'? spaventarsi fa cagare!
 quel dirigibile? non si era detto che si parcheggiava in strada e chissenefrega della carrozzeria?
 + trottole – frottole + pane - fame
era tantissimo che non ascoltavo la radio. ma la musica non la mettono più?
'e adesso cosa facciamo?' 'silenzio'
 siamo come farfalle sulle isole kerguelen
 adesso scrivo un twitt, lo metto in una bottiglietta mignon e aspetto che piova.
 quando i martedì sembrano mercoledì io dico ... meno male che ci sono le montagne.
... nel 2000 e c'è ancora qualcuno che crede che per fermali basti dire stop!
smazzare libri
 dicono sia stato san francesco a inventare il primo presepio. lo dicevo io che quello lì c'aveva belle idee. che se gesù avesse avuto una brugola, non so come sarebbe andata a finire!
se muoio oggi, voglio essere cromata
la donna coraggiosa ha la natura sulla pelle.
 oh, io non parto quasi mai, mi trovo già per strada.
 io dico che a chi adopera certe parole, dovrebbero dargli una coppa. 'deficiente', ad esempio, non è bellissimo?
 aver svolto bene i compiti e non essere interrogati è come avere un segreto e non poterlo confessare.
certe parole andrebbero taciute, che se si dicono diventano fotografie.
 certe donne andrebbero sedate. punto
certi profumi bisognerebbe toglierli via con la lingua.
'non possedere qualcosa che si desidera è una parte essenziale della felicità' (cit.)
equilibrismi dello stare in bilico.
niente è per caso, oppure il caso è la più grande forma d'intelligenza apparsa nell'universo, mettiamola così. (cit.)
 trasforma la voglia in attesa. diventerà bisogno.
 chi cerca trova, se sa cosa cerca e non ci sono folletti intorno, ovvio!
 io amo più le ricerche che i processi allo spirito
 come campi arati su coni gelato.
 'monti quanto ci serve?' 'uno stramilione di biliardoni'.
l'equilibrio dici? ma sai che non è niente male averne? ti consente di sbilanciarti il giusto e cadere solo se ne vale la pena
 lui non puzza. irradia.
io dico che solo i saggi sanno la semplicità. poi ci mettono gli orpelli, per piacere di più.
'chi siete?' 'cercatori di focus.'
nella mia biblioteca non ci tengo i libri. ci tengo i pensieri. i libri li ho tutti regalati.
 ti so intoccabile.
 io cammino in fila indiana solo quando sono sola.
a me il tempo è sempre mancato. tutti i giorni della mia vita. e adesso ... anche tu.
 'stato civile?' 'incensurato!' 'bene, sei sposato?' 'no scherzi? trombo con una ma non stiamo insieme' 'ok, celibe!'.
 Ma tu butti lì parole a caso o a destino?
 A me rimane addosso tutto, come la polvere dei viaggi in moto.
 leggevo un libro solo alla volta, lo iniziavo e lo finivo. adesso ne leggo almeno tre contemporaneamente. una parola qui, una lì e una là.
 ho visto qualcuno fare il tuo mestiere come fosse un mestiere e poi ho visto te farlo come fosse una guerra. vivo o morto.
 adesso vado tra principesse e cherubini, ricci, mossi e castagne.
 bando è una delle cose più belle che esistano. stai facendo ... dici bando e tutto il mondo si ferma.
 post it frigo: ricordare a dio di trovare soluzione alternativa per irrigazione campi. basta con questa stupida e inutile pioggia!
 ho appena visto la devastazione dei fiori di loto. ho ancora pochi anni per diventare intelligente!
 e adesso sono tutta piovuta! uff.
 senti sfrontato, se ne riparla nel 2097.
 mica ho bisogno di mangiare cioccolata per sapere che è buona!
 ok, io guido e tu accendi le sigarette. giu i finestrini!
 l'operazione pare richiedere qualche centinaio d'anni. non c'è problema, non son tanti.
 sai tacere e sorridere contemporaneamente?
 'guardi che sua moglie è entrata nella porta a fianco' 'ma non c'è una porta a fianco'. 'appunto!'.
 tu ridisegnavi le linee della vita. questo facevi.
 un'altalena da sola non ti fa raggiungere le stelle.
 vorrei rendere pandemica la parola difficolmente.
 provo un senso di fastidio, come quando ti guarda uno stronzo.
 '1000 tendresses. non vi seccherò più'. risposi: 'seccatemi ancora, vi prego'. (cit.)
 io dico che con te mi sento a teatro e seduta in prima fila. e dico anche che quello spettacolo è per me.
 il giovedì è il sabato della mente.
 e scrivo con la sinistra che la destra la voglio dare a te.
 il verbo volere è un verbo difettivo cioè non ha imperativo. non si può comandare la volontà. cazzate!
 le pecore che saltano la staccionata. tutto quel movimento a me non fa venir sonno.
 se usi belle parole ti seguono belle persone. io so dire ossimoro.
 il gioco non ci salverà e tutto il resto ... è letteratura.
 Chi tiene l'acqua in bocca abbia almeno la creanza di non sputarla poi sugli altri.Stanislaw J. Lec.
 baciare in un' altra lingua si può?
 a vent’anni pensi sia tutto senza fine. poi finisce. con te voglio avere vent'anni. anche domani. anche tu.
 faccio cose campate in aria che però pare si reggano.
 ‘hai orecchie piccole, non avrai vita lunga’ ‘nessun problema, le farò crescere!
 voi sapete cose che io a malapena intuisco. che mondo fantastico è il mio.
 ti auguro una mosca esuberante dentro il casco.
 abitavo in un castello di carte da gioco e tu pur sapendolo, non hai soffiato.
 il corpo dice cose che le parole non sanno
 inventeranno il teletrasporto. i più lo useranno nel pomeriggio e noi continueremo con la fantasia, fin dal mattino
 ho paura di farti paura
 perchè il tedesco prima di essere la lingua di Hitler è stata la lingua di Goethe
 il povero sam è seduto al piano da 70 anni e aspetta solo te.
 è contrario alla nostra bandiera. stronzo! cit.
 se dico lentamente ... a quanto tempo pensi?
 sai quando piove dentro, fuori, piove dappertutto e l'ombrello non ti serve a un cazzo?
 ci vuole tempo per diventare abitudine.
 voglio dare il 5 per mille alla ricerca per lo sterminio della zanzara tigre, quella bastarda. si può?
 non si dice mi sono confuso. ci si arrampica sugli specchi piuttosto!
 ma come si fa a non piangere leggendo: "Ci rivedremo. Ci ritroveremo. Ci riameremo"?
 ciò che da bellezza ad un ideale è la sua irraggiungibilità.
 ho visto un brutto animale che per me non esiste.
 tu vuoi giocare a nascondino. io a purezza. devastiamoci ti va?
 se sai scrivere stroppia non hai bevuto abbastanza
 io e te siamo uguali, ma a te è toccata l'intelligenza, a me la bellezza.
 tanto lo so che un giorno mi passerai accanto e sarai tu a prendermi la mano.
non vorrei avere bisogni, solo piaceri.
quando te ne sei andato ci son rimasta male. non avevo ancora finito con te.
ma lo sai che per re mida era ASSOLUTAMENTE vietato l'autoerotismo?
a noi piacciono i tappi corona perchè siamo dei re.
tu mi hai rotta e tu mi aggiusti! o devo chiamare Manny tuttofare?

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