sabato 13 agosto 2011

io mi macchierò. a settembre.

caro simon
nei giorni scorsi ho conosciuto un uomo. un uomo grandissimo. un ballerino, un suonatore, un filosofo dei poveri, un lavoratore, un matematico, un po' ingegnere, un inventore. un uomo coraggioso. un uomo saggio, buono e pazzo.
mi ha detto cose che sapevo già, mi ha raccontato di un mondo che è anche il mio e se non me ne sono innamorata perdutamente è solo per tre motivi:
a - non ne ho avuto il tempo
b - è ancora troppo vecchio per me
b uno - sono già innamorata (anche se si può essere molteplicemente innamorati, io lo credo possibile, ma non intendo parlar di questo adesso)
c - è morto
e forse il motivo a è riconducibile al motivo c.

ovviamente ho pianto. ovviamente mi è parecchio dispiaciuto e ovviamente ho pensato a niky come ad un coglione, per non dir del padrone.
quello che mi porto a casa (espressione che mi fa veramente cagare, ma ora è tardi e non ho nè il tempo nè la voglia di cercare una locuzione - ammesso che si chiami locuzione) ... dicevo ... quello che mi porto a casa da questo incontro è:

non si impara a ballare, si imparano i passi. non si impara a baciare, si imparano i baci. non si impara ad amare, si impara l'amore.
non si impara un cazzo alla fine.
si sa, si vive, si sente, si ride, si piange, ci si sporca, ci si lava, ci si brucia, ci si sbuccia, ci si macchia. io mi macchierò a settembre. è deciso!

buona notte simon, dormi bene e ... niente, grazie.

 


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